È una delle primissime ancore litiche della flotta egizia, risalendo alfaraone Sahure (XXV sec. a. C.), della V dinastia e probabilmente anche aSnofru (XXVI sec. a. C.), capostipite della dinastia precedente. Costruitaper gli egizi nei cantieri della lontana Biblo, si presenta come un lastronelitico rettangolare con apice ovale, di cm. 80-100x45-50, spessore semprediscreto, peso superiore, talvolta di molto, a 1 quintale. Una scanalaturaverticale congiunge l’apice al foro circolare e passante, adibito al cavo diritenzione. In uno degli angoli basali è presente anche un altro foro, ad L,con ingresso sulla faccia anteriore e uscita laterale (nello spessore),destinato a una fune d’emergenza (ad esempio, per disincagliarla). Sullafaccia anteriore può presentare inciso il geroglifico, evidente nel nostromodello, traslitterabile NFR (NeFeR) e significante «bello» e/o «buono».Ancore di questo tipo erano ancóra in uso sulle navi della classe «Keben»dei faraoni Mentuhotep Nebhepetre (XXI sec. a. C.) e Sesostri I (XX sec.a. C.), ma anche più tardi.Nella nostra ricostruzione in pomice, possiamo notare tutte lecaratteristiche suddette e, in più, il cartiglio ufficiale di Sahure. Piùadeguata iconografia in Alessandro Papò: «Ancore di pietra, Viaggio alleradici della storia», Ireco, Roma, 2004.